giovedì 4 dicembre 2014

Un piccolo mulino in pietra vicino San Giuliano Terme...a small former mill close to San Giuliano Terme

Quando penso al Lungomonte Pisano e ai mulini ad acqua mi viene in mente sicuramente la zona di Calci, con lo Zambra che impetuoso scendeva dalla montagna e con la sua forza prorompente azionava i numerosissimi mulini disseminati lungo la sua discesa, oggi ormai trasformati in rustiche abitazioni, con solo pochissime eccezioni. Oppure al grazioso borgo di Buti, anch'esso ricco di corsi d'acqua e famosissimo fino dall'antichità per l'egregia produzione di olio di oliva, con mulini in pietra nati lungo le rive dei numerosi torrenti. E' con una certa sorpresa che ho "scoperto" questo piccolo mulino in pietra, sito non lontano da San Giuliano Terme e circondato da oltre 2 ettari tra bosco e oliveta. Il mulino è stato recuperato dall'attuale proprietà e si trova veramente in un luogo magico, quasi incantato, con un torrente che scorre accanto e rocce affioranti coperte di verdi muschi. 
http://www.tosco-country.com/it/scheda-rustico-in-vendita-lungomonte-pisano-toscana-ayi04-immobiliare-toscocountry-84.html 



L'architettura rurale Toscana

Le prime tracce di architettura rurale, in Toscana, risalgono al periodo etrusco, ma è dal XII secolo che la presenza di manufatti è più ricorrente. Le prime abitazioni contadine erano realizzate in legno e l'evoluzione costruttiva portò poi ad avere strutture in legno e terra cruda. Usata per raccogliere braccianti stagionali o per dare riparo agli agricoltori stanziali, la casa rurale toscana era quasi sempre di pianta rettangolare. La più grande evoluzione si registra con la bonifica leopoldina del Settecento, ideata per risolvere i problemi idraulici e infrastrutturali della regione. In questo periodo nacque la "grande casa di bonifica", un edificio a pianta rettangolare , formata da un succedersi regolare di ambienti, inzialmente sviluppata solo in senso orizzontale  e poi disposta anche su più livelli, spesso con la colombaia all'ultimo livello. Le coperture dei casali, con orditura in legno, organizzata su due falde, presentava il manto in embrici, tegole e coppi, in antichità realizzati a mano e cotti nelle fornaci. Le aperture sui prospetti erano di dimensioni ridotte per preservare il calore interno degli ambienti e evitare dispersione. Parallelamente allo sviluppo agricolo dei territori, i casali toscani hanno spesso subito aggiunte regolate da semplici necessità come l'allargarsi della famiglia contadina. Per questo motivo e per la varietà altimetrica e naturalistica del paesaggio toscano , la regione presenta varie tipologie rurali. L'uso continuativo di tali edifici e la cura costante della struttura hanno consentito anche a casali antichi di arrivare in buone condizioni fino ai giorni d'oggi.






The first traces of rural architecture in Tuscany dates back to the Etruscan period, but it is in the twelfth century that the presence of artifacts is most common. The first peasant homes were made of wood and then wood and clay. Used to collect seasonal laborers or to give shelter to the farmers, the Tuscan farmhouse was almost always rectangular. The biggest evolution is recorded with the  Leopoldina farmhouse of the eighteenth century, designed to solve the problems and hydraulic infrastructure of the region. It was a rectangular building,  initially developed only in the horizontal direction and then arranged on multiple levels, often with a dovecote. The roofs, with wooden framework, had a mantle of  handmade roof tiles. The openings on the prospects were of small size to preserve the internal heat of the environments and avoid dispersion. The Tuscan farmhouses often had rooms added, for simple reasons such as the widening of the peasant family. For this reason and for the variety and natural elevation of the Tuscan landscape, the region features several kinds of rural properties.