Spesso mi si chiede di definire un podere o di descrivere una tipica casa colonica toscana..nel libro "Cultura della terra in Toscana" si definisce il podere con queste semplici parole " una struttura autosufficiente per la famiglia colonica che l'abitava e lo lavorava, ed era composto da alcuni campi, talvolta da boschi e poi dalla casa colonica e dai vari annessi (aia, fienili, porcilaia ecc..) necessari alla lavorazioni agricole e costituiva il microcosmo in cui si dipanava la vita dei contadini".
All'interno del podere era presente la casa colonica, costruita utilizzando i materiali che si riusciva a reperire in zona, i mattoni per esempio in zona argillose, ma spesso era in pietra. La colonica e gli annessi rurali erano affiancati dall'aia, spesso in terra battuta, più di recente in cemento. "Nell'aia si svolgevano attività lavorative: la trebbiatura, l'allevamento di animali da corte e del maiale (...) ed inoltre si vivevano momento di vita sociale: il pranzo e il ballo di battitura".
Di solito la casa colonica si sviluppa su due livelli: al primo era presente l'abitazione contadina mentre al piano terreno c'erano le rimesse, le stalle e altri vani utili all'attività. Le stalle erano di solito poste proprio sotto la cucina, per una comodità di gestione ma anche per tenere meglio sott'occhio un capitale fondamentale per la vita economica del podere stesso.
Nel XX secolo le stalle, da stanze maleodoranti con pavimenti in terra battuta e soffitti bassi che non permettevano una buona aerazione, vennero migliorate notevolmente apportando modifiche quali pavimenti in mattoni disposti in pendenza con lo "scolo per gli escrementi liquidi e un soffitto per lo più a volte". Le finestre erano piccole ma fornivano un buon ricircolo d'aria e al di sotto c'era la mangiatoia. Al primo piano era invece presente la stanza più importante della vita contadina, la cucina, chiamata anche "la casa". La cucina era il locale più vissuto perchè quì si pranzava, " ci si lavava asciugandosi alla tradizionale bandinella" ci si riscaldava al fuoco del camino. In cucina si svolgevano le riunioni famigliari e i riti religiosi: il rosario, le preghiere. (...) In cucina si facevano le veglie e si ricevevano gli ospiti."
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